mercoledì 26 ottobre 2011

Libri anche al lavoro...

No, non è questo il spermercato dove lavoro :( 
Da qualche mese lavoro in un supermercato, al box "accoglienza clienti" e "amministrazione" in generale (non faccio il nome del marchio). Mi trovo molto bene e sono molto contenta di questo lavoro, potrei esserlo di più solo in una libreria :)

Proprio dietro alla mia postazione c'è la scaffalatura della libreria, in quanto essendo un superstore abbiamo anche l'extralimentare. E' un piccolo angolo pieno di libri che ho segretamente adottato da cinque mesi a questa parte ormai. A dire la verità non sono la sola. Mi fa molto piacere citare in questo post la mia cara collega Concetta che è patita tanto quanto me di lettura e sono sicura che non si appellerà ai diritti sulla privacy se la menziono qui.

Qualche giorno dopo il mio inizio, l'argomento è saltato fuori e abbiamo scoperto di essere anime gemelle cartacee. Da quel momento non facciamo altro che parlare delle nostre letture passate, di quelle future, dei libri che consigliamo, di quelli che "devi assolutamente leggere" o di quelli che "è bellissimo", e ormai ce li scambiamo senza preavviso. E non parliamo di tutti i libri che abbiamo preso dalla suddetta scaffalatura e nascosto nei nostri cassetti per evitare che qualche cliente del supermercato lo compri al posto nostro (sì, tendo a precisare che li nascondiamo per poi acquistarli appena possiamo e non li rubiamo!! nel caso in cui qualche collega, o non si sa mai il capo, si trovi a bazzicare nel mio blog e si faccia un'idea sbagliata).
Queste sono le piccole cose che rendono piacevole una giornata lavorativa, a volte faticosa o a volte monotona: quattro chiacchiere su una passione comune, due pagine sfogliate durante la pausa, le strategie per non lasciarsi sfuggire l'ultima copia di un libro, l'attesa dello scatolone del fornitore.


Probabilmente il tutto potrebbe servirmi da ispirazione per scrivere io un libro sulle vicissitudini all'interno di un supermercato, chessò tipo "Avventure al supermarket" o "Spesa folle il lunedì".... ahuahuahau!!! Sarebbe uno spasso!

sabato 8 ottobre 2011

Stravaganze Libri: Le Torte

Noi lettori accaniti i libri li divoriamo, si sa. Ma se li mangiassimo veramente, nel senso letterale del termine?

Che ne dite di un bel libro antico...?


Per i fan delle saghe fantascientifiche...


Per gli sposi...












Qualche classico....



E nel web ce n'è tante altre, tante torte a forma di libro per tutti i gusti... letterari!

A me piacerebbe tanto avere per il mio compleanno questa torta


Solo che non so se riuscirei a mangiarla!!!

venerdì 9 settembre 2011


Questa estate ci sono andata proprio giù con le letture, favorita dall'assenza di televisione nella casa della località marina e dalla rilassantissima arietta estiva. A mare purtroppo ci sono stata meno volte rispetto agli anni passati, causa per fortuna lavoro a tempo pieno, ma quelle due mezze giornate libere ero più o meno

cosìe così ,
anche se avrei preferito di gran lungo essere  così



N.B. non sono io quelle in foto.


Le mie letture sono state:   "Il gioco dell'angelo" di Carlos Ruiz Zafon, "Eclipse" di Stephenie Meyer, "La linea d'ombra" di Joseph Conrad, "Il giovane Holden" di J.D. Salinger, "La cacciatrice di ossa" di Kathy Reichs, "Ricordati di guardare la luna" di Nicholas Sparks e "Un regalo da Tiffany" di Melissa Hill.   (di qualcuno di questi arriverà la recensione)

Ad ogni modo l'estate, anche se non per calendario e per temperature, è finita. Io sono tornata in città, lavoro ancora più frenetico, tempo libero sempre meno e inevitabilmente il tempo per leggere si riduce notevolmente.

Di positivo c'è che sarò più presente nel blog, cosa che non ho potuto fare in estate ahimè. Arriveranno nuove recensioni, nuove rubriche e spero qualche novità che ho già in mente.


Intanto voglio deliziarvi con quella che è stata la mia canzone dell'estate.....




Buon ritorno dalle ferie per chi c'è andato, buon ritorno alla normalità per chi è stato in vacanza, buon fine stagione e buona preparazione per le stagioni che verranno e come sempre...
BUONA LETTURA!




"Margherita Dolcevita" di Stefano Benni

 
Stefano Benni ci racconta una storia moderna, attuale, forse troppo, tanto da spingersi in una previsione non molto futura. La protagonista è Margherita, una ragazzina di 14 anni con qualche problema al cuore. Vive in una città qualunque con una famiglia formata da genitori, due fratelli, il nonno, lei e un cane: persone che conducono una vita normale, ognuno con le proprie manie e le proprie fissazioni. Un giorno però la tranquillità e la normalità delle loro vite è sconvolta dall’arrivo dei nuovi vicini, una famiglia ricca e perfetta (in apparenza) che costruisce una casa a forma di cubo super blindata. Casa-cubo e famiglia-perfetta sono circondati da un alone di mistero. Nascondono qualcosa, si comportano in modo strano, cominciano ad accadere nel quartiere avvenimenti inusuali e inspiegabili. Margherita sente puzza di bruciato e inizia a indagare. Ben presto si ritrova sola: tutta la sua famiglia è ammaliata dai vicini e sono ormai dalla loro parte. Margherita non demorde perché sembra che tutto il mondo sia stato “occupato” da cubi e famiglie perbene, e, dalla sua, ha la fantasia, il coraggio e un’ ”amica” speciale.

L’autore non sta forse descrivendo la nostra realtà?! Quante volte ci arrendiamo a ciò che gli altri ci impongono, alle “leggi” della società, al volere collettivo. Senza che ce ne accorgiamo ci uniformiamo alla massa, soccombiamo a delle decisioni che non si sa neanche chi le prende, rinunciando a quelle diversità che ci rendono unici. Margherita lotta con tutte le sue forze per mantenere il proprio essere, pur sapendo di non essere perfetta e di avere tanti difetti, e cerca di mantenere la sua integrità, la sua unicità, le sue particolarità. Dovremmo essere come Margherita Dolcevita o per lo meno provarci.


"Margherita dolcevita", Stefano Benni, Ed. Feltrinelli 2005, pagg. 206

martedì 30 agosto 2011

Legge del libro: tutta colpa del Signor Levi (il deputato, non lo scrittore)

Vado subito al punto: la legge del libro, detta legge Levi, limita gli sconti applicati ai libri a un massimo del 15 % sul prezzo di copertina o al 25 % se stabilito dall'editore stesso, a partire dal 1° settembre 2011. E' già qualche anno che è in lavorazione questa legge e ancora non se ne sa niente in giro. Casualmente ho letto nella pagina Facebook della Feltrinelli un post che ci annunciava questa novità 2 giorni prima dall'entrata in vigore della stessa. 

E noi lettori? Siamo pochi, un'elite si può dire, abbiamo una passione che difendiamo con le unghie e con i denti, andiamo contro l'ignoranza e l'indifferenza dei più, spendiamo i nostri risparmi e i nostri guadagni in libri anziché vestiti firmati o gioielli, e, come se non bastasse, ci vengono incontro... con le dita negli occhi!

Gli sconti effettuati da librerie e siti internet sono una manna dal cielo per noi lettori che possiamo acquistare pagine e pagine con la possibilità di risparmiare qualcosa su degli articoli che acquistiamo continuamente, anzi queste promozioni e questi tagli prezzi sono un "premio fedeltà" per noi.

Questa legge però colpisce un mondo, quello dell'editoria, già in piena crisi da tempo. Pochi lettori, poche entrate. Prezzi più alti e ancor meno lettori. Inoltre piccole e medie case editrici saranno ulteriormente penalizzate rispetto ai grandi marchi.

In questi link potrete leggere ciò di cui vi ho appena parlato, anzi sicuramente saranno più chiari e più comprensibili rispetto a ciò che ho scritto io:



Se qualcuno ha notizie in più, un altro punto di vista o una soluzione o vuole correggermi se ho detto qualche castroneria, lasci pure un commento e dica la sua. 

Comunichiamo, leggiamo e diffondiamo!




sabato 9 luglio 2011

Leggere in vacanza... Quali saranno le vostre letture estive?

E' arrivata l'estate e le letture si intesificano! In spiaggia, in vacanza, la sera in veranda prima di andare a letto... le location, il bel tempo e l'atmosfere estive concedono a noi lettori la possibilità di leggere di più.
Quanto è bello stare sdraiati in spiaggia con un libro fra le mani, il movimento del mare in sottofondo che ti accompagna nella lettura e il sole che ti riscalda la pelle!
Oppure di sera l'aria fresca e le stelle su in cielo creano un atmosfera così rilassante e piacevole da farti coinvolgere ancora di più nella storia.

E voi dove andrete in vacanza? 
E soprattutto cosa leggerete quest'estate?



Io sto completando "Il gioco dell'angelo" di Carlos Ruis Zafon e credo che passerò a qualche classico o a un romanzo rosa.

sabato 2 luglio 2011

Audiolibro: che scoperta!

Per chi è libro-dipendente come me, ogni posto sarebbe opportuno per mettersi a leggere e ogni momento sarebbe buono. Spesso accade che mentre siamo in giro, ci pare di star sprecando del tempo senza leggere, come ad esempio quando si guida o si passeggia a lungo, entrambi momenti in cui l'attenzione deve essere rivolta altrove e non si può tenere un libro tra le mani. Ma attenzione miei cari lettori perchè c'è una soluzione anche a questo: l'audiolibro!!!
Fu in un giorno qualsiasi, mentre ero in banca per sbrigare una faccenda, parlando col direttore di libri e di cultura, che mi consigliò di ascoltare gli audiolibri. Costui, trascorrendo gran parte del suo tempo in macchina, li ritiene davvero molto utili. Io naturalmente ero molto scettica perchè pensavo: se sono concentrata a guidare (e a sopravvivere sulla strada), come posso impegnarmi nell'ascolto di un libro, abituata fra l'altro a leggere con gli occhi e a toccare con mano la carta?
Il direttore mi prestò un cd, "una chicca" di Tommaso di Lampedusa, mi disse, un ascolto di appena un'ora piacevole da ascoltare.
Ebbene il cd lo finii in un paio di giorni (lo attaccavo ogni volta che guidavo) e devo dire che è stato davvero una rivelazione. L'ora di lettura era suddivisa in paragrafi e quando perdevo il filo portavo indietro e riascoltavo nuovamente. Era come se ci fosse davvero qualcuno con me in auto e mi leggesse una storia, un racconto, che io ascoltavo con interesse, sorpresa e curiosità.

         Cos'è quindi un audiolibro?

E' la registrazione di un libro, letto e recitato da attori o speaker. Una volta era solo lettura, ma ormai è arricchito da musiche e ricostruzioni sonore, coerenti al testo. Prima si registrava su musicassetta o cd, adesso ormai è soprattutto un file mp3.

mercoledì 8 giugno 2011

"Il fu Mattia Pascal" di Luigi Pirandello

Tutti almeno una volta avremmo voluto essere un’altra persona e vivere una nuova vita. A Mattia Pascal, bibliotecario oppresso dalla moglie e dalla suocera, è successo. A causa di alcuni sfortunati eventi, un cadavere trovato in paese viene riconosciuto dalla famiglia quale Mattia Pascal e viene dichiarato morto. Dopo un iniziale sgomento, Pascal si rende conto di essere libero: libero di non tornare a casa, libero di scappare da moglie e suocera, libero di fuggire dalla vita frustrante e deprimente che ha condotto finora. Così sfruttando i suoi risparmi, sceglie il nome di Adriano Meìs per la sua nuova identità e viaggia in giro e in largo per l’Italia fino a insediarsi a Roma, presso una camera in affitto. Qui si innamora ed è la scintilla che gli permette di capire che la sua nuova vita in realtà è un’illusione. Lui non esiste. Adriano Meìs non è una persona reale, non è iscritto all’anagrafe, non ha nessun documento che ne attesti l’esistenza, non può sposare la donna che ama, non può comprare una casa, non può lavorare. Quindi che fare? Perché, ricordiamolo, non esiste neanche Mattia Pascal, ufficialmente deceduto.

Copertina originale e ritratto di Luigi Pirandello all'epoca del romanzo

 Il tema dell’identità è un classico della filosofia dello scrittore siciliano. L’identità è una necessità sociale senza la quale non si può condurre una vera esistenza e, quando Mattia Pascal se ne rende conto, è troppo tardi. Anche se a volte è scomoda o celata da una maschera, l’identità è l’unica via per l’esistenza, è quel pezzo di carta su cui sta scritto “esisti”, “sei qualcuno”, “puoi vivere”. L’altra necessità dell’essere umano è quella di indossare una maschera. Nessuno mostra la sua vera persona, ma tutti indossano una protezione, un’altra faccia con la quale presentarsi ai propri simili che useranno il medesimo stratagemma. Il pensiero pirandelliano è ricco e pieno di sfaccettature e, nonostante sia passato ormai un secolo dalla sua formulazione, possiamo renderci conto che è estremamente moderno e attuale. “Il fu Mattia Pascal” è il libro simbolo di Pirandello ed è anche un romanzo atemporale. Non c’è nessuna precisazione temporale nel romanzo ma è deducibile che sia più o meno contemporaneo al momento della sua scrittura, ma i temi trattati sono validi in ogni dove e in ogni quando.

Il fu Mattia Pascal, Lugi Pirandello, 1° ed. originale 1904, pagg. 215

giovedì 26 maggio 2011

I Grandi della Narrativa - Le iniziative de La Repubblica


Amici del Pixel Letterario, voglio informarvi di una iniziativa letteraria veramente interessante, un'occasione da prendere al volo.

La Repubblica da giorno sabato 28 maggio porta in allegato col quotidiano o col giornale D i grandi classici della narrativa a solo 1 €!!!

L'aspetto interessante è proprio questo: contrariamente a quanto succede in ogni collezione o raccolta che dopo la prima uscita il prezzo aumenta tanto da non permettere la continuazione della raccolta, stavolta Repubblica ci permette di poter collezionare 15 grandi autori con un costo complessivo di 15 €!!!

L'altro aspetto interessante che ogni libro contiene l'introduzione di altrettanti grandi autori italiani contemporanei.



Ecco la lista dei libri in uscita ogni sabato dal 28 Maggio per 15 settimane:

Linea d'ombra di Joseph Conrad - con l'introduzione di Roberto Saviano
Sonata a Kreutzer di Lev Tolstoj - con l'introduzione di Corrado Augias 
Doppio sogno di Arthur Schnitzler - con l'introduzione di Antonio Tabucchi
Lo strano caso del dott. Jekyll e Mr Hide di Robert Louis Stevenson - con l'introduzione di Niccolò Ammaniti
Fuga senza fine Joseph Roth - con l'introduzione d Sandro Veronesi
Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald
L'indifferente di Marcel Proust
Fuga senza fine di Joseph Roth
Il giocatore di Fëdor Dostoevskij
Novelle per un anno di Luigi Pirandello
Il carteggio Aspern di Henry James
Mrs Dalloway di Virginia Woolf
Benito Cereno di Hermann Melville


<< Cliccando sul logo a inizio post verrete inoltrati alla pagina dell'iniziativa di Repubblica dove troverete tutte le informazioni>>

venerdì 20 maggio 2011

Se Mi Vuoi Bene... il 23 Maggio Regalami un Libro




Esattamente dopo un mese dalla  Giornata Mondiale del Libro , ecco ancora un'altra inizaitiva per favorire la lettura. Stavolta però siamo noi ad agire in primo piano. Infatti il 23 Maggio pensiamo alle persone a cui vogliamo bene e regaliamogli un libro.

Intanto potete dare un'occhiata al sito Festa del Libro : potete guardare i vari spot, gli eventi in programmazione in  tutta Italia e partecipare al concorso "L'Università senza libri è come ..." con in palio 10 buoni di 1000 € spendibili in libri.

martedì 17 maggio 2011

"L'ultimo giurato" di John Grisham

John Grisham è il più famoso scrittore di legal thriller, un vero e proprio maestro dei gialli giudiziari. Uno dei suoi romanzi migliori è stato “L’ultimo giurato”. Ambientato in un piccolo paese americano degli anni ’70, la storia narra di un efferato stupro e omicidio che vede vittima una giovane vedova e mamma la quale, prima di emettere l’ultimo respiro, riesce a sussurrare il nome del suo assassino. Il carnefice sarebbe un giovane appartenente a una famiglia malavitosa che viene condannato all’ergastolo. Dopo nove anni però l’assassino viene rimesso in libertà e da quel momento iniziano una serie di uccisioni che colpiscono i membri della giuria che lo aveva condannato. La paura e il terrore dilaga nella cittadina e tutta la vicenda ci viene narrata dagli occhi e dalla penna di un giovane giornalista che dirige il giornale locale.
Nonostante in alcuni momenti della lettura ci si può distrarre a causa di dettagli legali e descrizioni minuziose, “L’ultimo giurato” è anche un romanzo che ci mostra uno spaccato di storia americana, gli anni ’60 e ’70. Tramite il protagonista, il giornalista William Traynor, John Grisham ci parla della battaglia dei neri contro il razzismo, della corruzione nelle istituzioni, dell’omertà e della malavita e delle ingiustizie all’interno dei tribunali.
Questo romanzo è da leggere soprattutto per il finale: un epilogo davvero sorprendente che desta il lettore, lasciandolo letteralmente a bocca aperta.
 

sabato 7 maggio 2011

"L'ultima riga delle favole" di Massimo Gramellini

Tomàs è allergico all'amore. Ha paura di legarsi, è scontroso con tutti e appena si avvicina a qualcuno, che potrebbe volergli bene, addirittura starnutisce. Così un giorno, mentre riflette sulla sua vita sul ciglio di un molo, cade in mare e al suo risveglio si ritrova in uno strano posto. È alle Terme dell’Anima, una specie di centro benessere per curare il proprio io interiore e per imparare ad amare. Tomàs vorrebbe scappare da quel posto per lui assurdo ma i dottori delle terme non possono lasciarlo andare se non completa il suo percorso. Pian piano Tomàs si addolcisce, segue le varie tappe che man mano gli si presentano, scava nel suo passato, focalizza i suoi desideri e i suoi sforzi su Arianna, una giovane donna che aveva incontrato prima di arrivare alle terme e dalla quale era scappato, come sempre. Dopo le varie prove da superare all’interno delle Terme dell’Anima, riuscirà il nostro Tomàs a trovare l’amore dentro di sé?
Un romanzo “alternativo” e inusuale con un’ambientazione suggestiva e un po’ irreale ma molto utile se esistesse davvero, un posto dove poter imparare a superare le difficoltà e le paure che la vita ci mette di fronte. Il protagonista rappresenta ognuno di noi con le nostre paranoie e i nostri complessi, ma che alla fine riesce a compiere quel viaggio alla scoperta di se stesso, perché solo amando se stessi si riesce ad amare gli altri.




L'ultima riga delle favole, Massimo Gramellini, Longanesi, pagg. 270

sabato 23 aprile 2011

Giornata Mondiale del Libro - 23 Aprile

Tanti auguri ai nostri adorati libri!

Infatti giorno 23 aprile è la Giornata Mondiale del Libro. Nel 1995 l’UNESCO ha preso questa iniziativa per onorare la cultura e la letteratura e per consacrare il mezzo di comunicazione più antico e più romantico dei tempi.

Il giorno è stato scelto il giorno 23 aprile per vari motivi. Innanzitutto è la data in cui sono morti 3 grandi scrittori: William Shakespeare (1564-1616), Miguel Cervantes (1547-1616) e Garcilaso de la Vega (1539-1616). In secondo luogo la giornata del libro viene festeggiato ogni anno in particolar modo in Catalogna, in Spagna, in quanto già vari decenni fa un libraio valenziano aveva organizzato una manifestazione del genere, inoltre il 23 aprile è il giorno di San Giorgio, patrono della regione catalana. In onore del loro santo, come vuole la tradizione gli spagnoli che regalano un libro gli affiancano anche una rosa, proprio come fece San Giorgio con la sua amata, volto a simboleggiare l’unione tra l’amore e la cultura.

La Giornata esiste per tenere vive l’attenzione e la passione verso la lettura e per contrastare la paura che il libro possa andare in disuso. L’avanzare delle tecnologie e degli hobby telematici infatti riducono il tempo che si dedicherebbe alla lettura, così almeno una volta all’anno si aprono le biblioteche ai cittadini e si organizzano eventi in tutto il mondo.

Noi di Pixel Letterario festeggeremmo tutti i giorni la Giornata del Libro, anzi per noi è tutti i giorni festa. Siamo veramente convinte che i libri non potranno scomparire mai, perché sono un bene troppo prezioso che non è possibile mettere nel dimenticatoio. Certo c’è molta gente che non legge e non è interessata a più di due frasi messe insieme, ma fortunatamente ci sono anche molti libro-dipendenti come noi che si emozionano al tocco della carta e alla lettura di storie d’altri mondi.

Tanti auguri ai nostri migliori amici!!!

lunedì 18 aprile 2011

Il Rac-canto di Nicole

Nicole era bianca e sudafricana
molto di rado mostrava il viso
sguardo di ghiaccio labbra sottili
e luccicante il suo sorriso.

Di gusti semplici, amava i piaceri
che incontrava lungo la via
il nuoto il mare le onde i tuffi
il pesce gustato in compagnia.

E fu proprio durante una cena
che conobbe il bell’Australiano
poi quando lui se ne tornò a casa
lei per raggiungerlo ideò un piano.

Si tuffò in acqua con grande schiuma
mentre il suo cuore faceva un voto
pur di non perdere quell’amore
sarebbe andata in Australia a nuoto.

Non le credettero i suoi amici
menti geniali, sommi scienziati
che dell’amore la legge eterna
da troppo tempo si eran scordati.

Che i maschi siano pigri e distratti
lo riconobbero come normale
però Penelope mai insegue Ulisse
la femmina resta creatura stanziale.

«Chissà che cosa le frulla in testa»
Così sparlarono della ribelle
e per spiare la sua avventura
un chip le misero sotto la pelle.

Nicole nuotava lungo la costa
per nove mesi durò il suo viaggio
ma ogni volta che si perdeva
guardava le stelle e prendeva coraggio.

Quando l’Australia le fu davanti
lui se la vide arrivare addosso.
Pensò: «Che faccio, la bacio o scappo?»
Poi si sfiorarono e fu commosso.
L’amore è una meta che si raggiunge in due, a condizione di aver trovato la strada da soli.


Racconto tratto da "L'ultima riga delle favole" di Massimo Gramellini (vedi Recensione "L'ultima riga delle favole")

sabato 16 aprile 2011

"Strane creature" di Tracy Chevalier

Recensione di Miriana

Siamo nell’Inghilterra del 1811, in particolare a Lyme, sulla costa meridionale inglese. Mary Anning è una adolescente con una passione decisamente strana per l’epoca: i fossili. La sua passione, che la porta a trascorrere intere giornate in spiaggia, e il suo forte temperamento la inducono ad allontanarsi e ad isolarsi nei confronti di una società perbenista e convenzionale. Le cose cambiano quando in questa piccola città arrivano le sorelle Philpot da Londra: la più piccola Margaret, Louise (appassionata di botanica), e la maggiore Elizabeth. Tutte e tre non sposate, tutte e tre troppo fuori dal comune per poter essere accettate dalla mentalità provinciale di una piccola cittadina qual è Lyme. Ma la storia si incentra soprattutto sulla maggiore, Elizabeth, accomunata a Mary dalla passione per i fossili. Tra le due si instaura da subito una forte sintonia che col tempo, nonostante le incomprensioni, le iniziali invidie, si trasformerà in una grande amicizia.
Ultimo di una serie di successi, tra cui La ragazza con l’orecchino di perla (2000), Quando cadono gli angeli (2002), La donna e l’unicorno (2003) e L’Innocenza (2007), Strane Creature  è un libro in cui Tracy Chevalier ha saputo intrecciare realtà e finzione (così come anche nei libri precedenti), facendo muovere personaggi realmente esistiti e inserendo scoperte realmente avvenute in una storia in massima parte inventata: Mary Anning, infatti, è la ragazzina che a Lyme Bay portò alla luce il cranio del primo ittiosauro e che in tal modo contribuì alla continuazione delle ricerche di Charles Darwin sull’evoluzione.
Per chi è appassionato di narrativa, non può non leggere questa affascinante storia che parla di amicizia vera e di coraggio, di due donne che, grazie alla loro caparbietà e spinte dalla passione e dall’amore per i fossili, si mettono in gioco per lottare contro le ottuse convenzioni di un’epoca e per aprire la strada al progresso e alla conoscenza.



Strane creature, Tracy Chevalier, ed. Neri Pozza 2009, pagg 304

giovedì 7 aprile 2011

Mr Sheridan e il suo libro vuoto: risultati e riflessioni del sondaggio

“Cosa pensano gli uomini oltre al sesso”. È una domanda che le donne spesso si pongono, qualcuna è arrivata a una “logica” conclusione, ma leggere i loro cervelli comunque finora non c’è riuscita nessuno. Loro, gli uomini, giurano e spergiurano che le loro menti sono pieni di pensieri, ma un uomo in particolare straordinariamente li ha smentiti e, perché no, traditi. Sheridan Simove, un psicologo e strambo inventore britannico, ha pubblicato un libro che risponde appunto alla domanda What Every Man Thinks About Apart From Sex?  Ebbene il libro è totalmente, completamente, assurdamente VUOTO, più di 200 pagine bianche! Il signor Simove l’ha pensata davvero ingegnosa, al contrario di quanto si possa pensare, e assicura che ci sono voluti ben 39 anni di studi accurati. In brevissimo tempo il suo libro è diventato bestseller mondiale, superando colossi come “Il codice Da Vinci” e la serie di Harry Potter. Nei college britannici questo libro è diventato un must: i ragazzi lo usano per prendere appunti a lezione o per fare un regalo divertente agli amici.
Noi di Pixel Letterario vi abbiamo chiesto nel nostro primo sondaggio se aveste mai comprato un libro completamente bianco. Il 75% ha risposto “No, per nessun motivo”, mentre il 25% “Solo per dimostrami d’accordo”, magari qualcuno che si ritiene abbastanza d’accordo con la risposta della domanda del titolo. Nessuno ha risposto “Sì”, ritenendolo evidentemente uno spreco di soldi.
Mr Simove promette già un seguito What Women Think About Apart From Sex, cioè “Cosa pensano le donne oltre al sesso”, ma la pubblicazione avverrà solo dopo ulteriori studi. Una cosa è certa: questa è un’altra conferma che le idee “stupide” gonfiano ai portafogli di chi le ha.

sabato 2 aprile 2011

“P.S. I love you” di Cecelia Ahern

Per essere il primo romanzo scritto da una giovanissima ragazza, “P.S. I love you” è stato un grandissimo successo, da subito best seller mondiale tradotto in 50 paesi. Il romanzo della Ahern narra della storia d’amore di Holly e Gerry, una coppia sposata e felice che sarà divisa dalla morte di Gerry. Il titolo e la premessa potrebbero suggerire un romanzo struggente e mieloso, ma in realtà è un libro che si legge tutto d’un fiato con la curiosità di sapere cosa l’autrice si sia inventata di capitolo in capitolo. Infatti il nostro povero Gerry, scomparso a causa di un tumore al cervello, continuerà ad essere presente nella vita della moglie con delle lettere che vengono recapitate a Holly ogni mese, contenenti piccoli suggerimenti per continuare a vivere in serenità e per superare il dolore del lutto. Iniziando la lettura di “P.S. I love you” , comincerete ad aspettare anche voi le lettere di Gerry, stando vicine e immedesimandovi nella dolcissima Holly. Un romanzo romantico ed emozionante, ma anche positivo e pieno di speranza nel futuro e nell’amore, quello eterno che sopravvive ad ogni cosa.
“P.S. I love you” , Cecelia Ahern, Sonzogno Editore 2004, pagg. 411
 

sabato 26 marzo 2011

"Sonno profondo" di Banana Yoshimoto

*In onore della tregedia che ha colpito il Giappone vogliamo dedicare il primo libro a un’autrice giapponese, Banana Yoshimoto.*

“Sonno profondo” è uno dei primi libri dell’autrice nipponica, il terzo pubblicato in Italia nel 1994. La Yoshimoto è figlia di un famoso filosofo giapponese e forse ha preso dal padre la capacità di esprimere le emozioni e le sensazioni umane. In questo libro sono narrate le vicende di tre giovani donne che, in modo diverso, sono tutte assuefatte da una profonda solitudine. La prima donna sta con un uomo sposato, ma trascorre la maggior parte del suo tempo a dormire, sola, nel suo appartamento. La seconda e la terza devono affrontare il vuoto provocato da un lutto, riempito solo da malinconie e riflessioni sulla morte. Le protagoniste, segnate da esperienze dolorose, sembrano trovarsi in una dimensione irreale, dove il tempo si è interrotto, e sembrano risvegliarsi paradossalmente solo la notte, quando possono contare sul buio che le circonda. L’autrice riesce a esprimere molto bene il vuoto e la solitudine che possono accompagnare l’essere umano in quel percorso duro e doloroso che purtroppo a volte è la vita.
Sonno profondo, Banana Yoshimoto, Ed. Feltrinelli 1994, pagg. 114

mercoledì 23 marzo 2011

"No man is an island": in pochi versi l'essenza del Tutto

Post scritto da Roberta B.

I celebri anacronistici versi di John Donne hanno forse abbandonato i cuori e i pensieri degli uomini di quest'oggi?

Società postmoderna e mondo liquido sono i segni più tangibili di una realtà globale in cui, come scrive Bauman, "il tempo non è più un fiume ma un insieme di pozzanghere e piscine", dove il tempo per antonomasia è l'Oggi ed il buio domani non è. Una società, quella postmoderna, in cui si è volatilizzata l'importanza dell' "addomesticare" ossia del "creare legami" che, come sottolinea Saint Exupéry, "è una cosa da molto dimenticata". Il "creare legami" presuppone infatti una dimensione attuale, presente, l'Oggi, ma necessariamente anche quella del domani, del tempo visto come fiume dove, soltanto qui, le radici dei termini "custodire" e "mantenere" trovano spazio per attecchire. Ma la società in cui viviamo per necessità o scelta o forse per entrambi, considerando il sottile confine spesso sussistente tra le due situazioni, disdegna il domani inneggiando all'attimo, all'ora, creando così un circolo vizioso di "prendo e butto via" cioè di "creo e non custodisco". Una logica consumistica che smaschera un altro volto oscuro di questa realtà. Ma fermiamoci un attimo, scoviamo il positivo: l'attimo, il presente l'ora, non rimandano forse al tanto famoso Carpe Diem oraziano? "vivi il presente, mentre noi parliamo il tempo, invidioso, sarà già fuggito" e, quindi, l'esortazione del poeta a cogliere l'attimo che fugge, tuttavia, è stata spesso fraintesa come inno di una vita edonistica. Il Cogli l'attimo presuppone tutt'altro: consapevolezza, ricerca e scelta. Consapevolezza dell'oggi nel flusso del tempo e, dunque, del domani, ricerca e scelta del vero attimo da cogliere dato che "ogni scelta implica una rinuncia". Sarebbe errato e superficiale paragonarlo quindi a ciò che oggi l'uomo vive quotidianamente. 
Mi chiedo quindi dove siano finiti i versi di John Donne "No man is an island, entire of itself" ... nessun uomo è un isola, completo in se stesso, ma "un pezzo del continente, una parte del tutto". Siamo "a piece" nonostante ci ostiniamo ad apparire con superbia come "an island", ora dobbiamo solo voler essere quello che già siamo: "a part of main", una parte del tutto che viva nell'Oggi  ma anche per il Domani, "in today for today" ma anche "in today for tomorrow". 

Considerazioni ispirate da Z.Bauman "La società dell'incertezza".

giovedì 17 marzo 2011

150 anni di cultura italiana

Post scritto da Miriana
“Noi italiani siamo come dei nani sulle spalle di un gigante, tutti. E il gigante è la cultura, una cultura antica che ci ha regalato una straordinaria, invisibile capacità di cogliere la complessità delle cose. Articolare i ragionamenti, tessere arte e scienza assieme, e questo è un capitale enorme. E per questa italianità c'è sempre posto a tavola per tutto il resto del mondo”.
Renzo Piano

In occasione del 150° anno dell’Unità d’Italia ho voluto esprimere anche io la mia opinione a tal proposito e per questo ho scelto una frase che mi è sembrata rappresentativa tanto dello spirito del blog quanto del mio personale parere.
Come ben sappiamo la storia della nostra Nazione è costernata di eventi, di fatti, di tragedie e di lente riprese… Anche il raggiungimento dell’Unità non è stato così semplice! Tanto voluta da una parte, tra cui Camillo Benso conte di Cavour, i Savoia, Garibaldi (anche se alcuni per scopi puramente economici e strategici) e tanto rifiutata dall’altra, in generale il Regno Borbonico. L’unificazione è stato il risultato di avvenimenti quanto mai dolorosi, che provocarono milioni di vittime, per non parlare della delusione che creò all’indomani di quel tanto atteso 17 marzo 1861. E anche questi 150 anni hanno portato dolori e gioie!
Se una parte di storia ha mostrato e continua a mostrare ancora oggi aspetti dell’Italia il più delle volte negativi, e non sempre condividibili, d'altronde non possiamo dimenticare l’altra parte di storia che mostra invece il lato positivo della nostra Nazione, quella parte che mette in risalto ciò per cui l’Italia è famosa ed è amata in tutto il mondo: la sua cultura!
Dante, Boccaccio, Tasso, Manzoni, Verga, Deledda, D’Annunzio, Pirandello, Ungaretti, Montale, Pavese e Pasolini, Tomasi di Lampedusa… per la letteratura. Archimede, Machiavelli, Campanella, Croce, Vico… per la filosofia. Per non parlare di tutti gli altri campi del sapere (pittura, scultura, architettura..) e di tutti gli altri nomi che potremmo elencare (e che per ovvi motivi non riporterò) che hanno fatto la storia della cultura d’Italia. E noi, in quanto italiani, affondiamo le nostre radici in questa cultura e ci portiamo dietro un bagaglio a dir poco invidiabile.
“Dietro una lingua ci sta una letteratura, e dietro una letteratura c'è un gusto, una civiltà” (Luigi Russo, Prefazione a "La Dolce Stagione") e, aggiungerei, la nostra civiltà, quella ITALIANA.
Con ciò non voglio essere una fanatica nazionalista ma, in questo giorno di festa, voglio semplicemente esprimere il mio orgoglio e vanto nei confronti di una Nazione che, di fronte alle difficoltà, ha avuto sempre la forza e il coraggio di risollevarsi e la speranza che, forte di un passato ragguardevole e importante, abbia ancora la fiducia in un domani migliore!

W L’ITALIA E AUGURI A TUTTI GLI ITALIANI

martedì 15 marzo 2011

Quando anche tu diventi protagonista della storia...

"Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare a telefono tutte le volte che ti gira. Non succede spesso, però."
tratto da "Il giovane Holden"
di J. D. Salinger

Io non ho ancora letto "Il giovane Holden", ma qualche giorno fa mi sono imbattuta in questa citazione tratta appunto dal romanzo di J. D. Salinger e ho pensato subito che questo è proprio ciò che provo ogni volta che finisco di leggere un libro. La sensazione di essere anch'io all'interno del romanzo, di essere uno dei personaggi e di conoscere realmente lo scrittore, non mi abbandona per un po'. Mi accade in particolar modo con Ken Follett, il maestro del thriller e dei romanzi storici, secondo il mio umile parere. I romanzi di Mr Follett hanno la capacità di affascinarmi e rendermi parte della storia. Di certo la lunghezza di alcuni suoi libri aiuta in tal senso. Quando ho letto "I pilastri della terra" prima e "Mondo senza fine" poi (rispettivamente 1030 pagine e 1366 pagine), per un po' ho creduto di vivere una vita parallela nel Medio Evo e di essere parte integrante della storia. La stessa cosa mi è accaduta con il più recente "La caduta dei giganti", ambientato durante la Prima Guerra Mondiale: per un po' avrò i nomi dei protagonisti che mi ronzeranno in mente. Ken Follett, si sarà capito, è il mio scrittore preferito. Ogni volta che leggo qualcosa di suo non posso far altro che stupirmi della sua capacità di scrittura, della genialità con la quale riesce a intrecciare finzione e realtà, tanto da far diventare i suoi romanzi anche potenziali libri di testo scolastici. Nonostante la lunghezza dei libri, per alcuni spaventosa, io lo consiglio sempre. So di essere di parte, ma almeno per una volta provateci... ne vale la pena!

lunedì 14 marzo 2011

Benvenuti al... Pixel Letterario!

Amici lettori e amici utenti, benvenuti nel mio blog, dedicato a tutti voi amanti dei libri e di tutto ciò che ha a che fare con la lettura, la cultura e la letteratura. In questo piccolo angolo di web, che ho voluto chiamare a tal proposito e non a caso "Pixel letterario", parlerò e riparlerò di quei mucchi di pagine e inchiostro che sono i libri. L'odore della carta ruvida al tatto, il suono frusciante delle pagine che girano, i caratteri in rilievo sulle copertine colorate: è poesia! e paradossalmente ne scriverò su un freddo aggeggio elettronico. Spero nella collaborazione di tutti coloro che mi leggeranno e soprattutto spero di non dire stupidaggine, in tal caso correggetemi.

Grazie in anticipo e... Buona navigazione ne "Il Pixel Letterario"!!!

mercoledì 26 ottobre 2011

Libri anche al lavoro...

No, non è questo il spermercato dove lavoro :( 
Da qualche mese lavoro in un supermercato, al box "accoglienza clienti" e "amministrazione" in generale (non faccio il nome del marchio). Mi trovo molto bene e sono molto contenta di questo lavoro, potrei esserlo di più solo in una libreria :)

Proprio dietro alla mia postazione c'è la scaffalatura della libreria, in quanto essendo un superstore abbiamo anche l'extralimentare. E' un piccolo angolo pieno di libri che ho segretamente adottato da cinque mesi a questa parte ormai. A dire la verità non sono la sola. Mi fa molto piacere citare in questo post la mia cara collega Concetta che è patita tanto quanto me di lettura e sono sicura che non si appellerà ai diritti sulla privacy se la menziono qui.

Qualche giorno dopo il mio inizio, l'argomento è saltato fuori e abbiamo scoperto di essere anime gemelle cartacee. Da quel momento non facciamo altro che parlare delle nostre letture passate, di quelle future, dei libri che consigliamo, di quelli che "devi assolutamente leggere" o di quelli che "è bellissimo", e ormai ce li scambiamo senza preavviso. E non parliamo di tutti i libri che abbiamo preso dalla suddetta scaffalatura e nascosto nei nostri cassetti per evitare che qualche cliente del supermercato lo compri al posto nostro (sì, tendo a precisare che li nascondiamo per poi acquistarli appena possiamo e non li rubiamo!! nel caso in cui qualche collega, o non si sa mai il capo, si trovi a bazzicare nel mio blog e si faccia un'idea sbagliata).
Queste sono le piccole cose che rendono piacevole una giornata lavorativa, a volte faticosa o a volte monotona: quattro chiacchiere su una passione comune, due pagine sfogliate durante la pausa, le strategie per non lasciarsi sfuggire l'ultima copia di un libro, l'attesa dello scatolone del fornitore.


Probabilmente il tutto potrebbe servirmi da ispirazione per scrivere io un libro sulle vicissitudini all'interno di un supermercato, chessò tipo "Avventure al supermarket" o "Spesa folle il lunedì".... ahuahuahau!!! Sarebbe uno spasso!

sabato 8 ottobre 2011

Stravaganze Libri: Le Torte

Noi lettori accaniti i libri li divoriamo, si sa. Ma se li mangiassimo veramente, nel senso letterale del termine?

Che ne dite di un bel libro antico...?


Per i fan delle saghe fantascientifiche...


Per gli sposi...












Qualche classico....



E nel web ce n'è tante altre, tante torte a forma di libro per tutti i gusti... letterari!

A me piacerebbe tanto avere per il mio compleanno questa torta


Solo che non so se riuscirei a mangiarla!!!

venerdì 9 settembre 2011


Questa estate ci sono andata proprio giù con le letture, favorita dall'assenza di televisione nella casa della località marina e dalla rilassantissima arietta estiva. A mare purtroppo ci sono stata meno volte rispetto agli anni passati, causa per fortuna lavoro a tempo pieno, ma quelle due mezze giornate libere ero più o meno

cosìe così ,
anche se avrei preferito di gran lungo essere  così



N.B. non sono io quelle in foto.


Le mie letture sono state:   "Il gioco dell'angelo" di Carlos Ruiz Zafon, "Eclipse" di Stephenie Meyer, "La linea d'ombra" di Joseph Conrad, "Il giovane Holden" di J.D. Salinger, "La cacciatrice di ossa" di Kathy Reichs, "Ricordati di guardare la luna" di Nicholas Sparks e "Un regalo da Tiffany" di Melissa Hill.   (di qualcuno di questi arriverà la recensione)

Ad ogni modo l'estate, anche se non per calendario e per temperature, è finita. Io sono tornata in città, lavoro ancora più frenetico, tempo libero sempre meno e inevitabilmente il tempo per leggere si riduce notevolmente.

Di positivo c'è che sarò più presente nel blog, cosa che non ho potuto fare in estate ahimè. Arriveranno nuove recensioni, nuove rubriche e spero qualche novità che ho già in mente.


Intanto voglio deliziarvi con quella che è stata la mia canzone dell'estate.....




Buon ritorno dalle ferie per chi c'è andato, buon ritorno alla normalità per chi è stato in vacanza, buon fine stagione e buona preparazione per le stagioni che verranno e come sempre...
BUONA LETTURA!




"Margherita Dolcevita" di Stefano Benni

 
Stefano Benni ci racconta una storia moderna, attuale, forse troppo, tanto da spingersi in una previsione non molto futura. La protagonista è Margherita, una ragazzina di 14 anni con qualche problema al cuore. Vive in una città qualunque con una famiglia formata da genitori, due fratelli, il nonno, lei e un cane: persone che conducono una vita normale, ognuno con le proprie manie e le proprie fissazioni. Un giorno però la tranquillità e la normalità delle loro vite è sconvolta dall’arrivo dei nuovi vicini, una famiglia ricca e perfetta (in apparenza) che costruisce una casa a forma di cubo super blindata. Casa-cubo e famiglia-perfetta sono circondati da un alone di mistero. Nascondono qualcosa, si comportano in modo strano, cominciano ad accadere nel quartiere avvenimenti inusuali e inspiegabili. Margherita sente puzza di bruciato e inizia a indagare. Ben presto si ritrova sola: tutta la sua famiglia è ammaliata dai vicini e sono ormai dalla loro parte. Margherita non demorde perché sembra che tutto il mondo sia stato “occupato” da cubi e famiglie perbene, e, dalla sua, ha la fantasia, il coraggio e un’ ”amica” speciale.

L’autore non sta forse descrivendo la nostra realtà?! Quante volte ci arrendiamo a ciò che gli altri ci impongono, alle “leggi” della società, al volere collettivo. Senza che ce ne accorgiamo ci uniformiamo alla massa, soccombiamo a delle decisioni che non si sa neanche chi le prende, rinunciando a quelle diversità che ci rendono unici. Margherita lotta con tutte le sue forze per mantenere il proprio essere, pur sapendo di non essere perfetta e di avere tanti difetti, e cerca di mantenere la sua integrità, la sua unicità, le sue particolarità. Dovremmo essere come Margherita Dolcevita o per lo meno provarci.


"Margherita dolcevita", Stefano Benni, Ed. Feltrinelli 2005, pagg. 206

martedì 30 agosto 2011

Legge del libro: tutta colpa del Signor Levi (il deputato, non lo scrittore)

Vado subito al punto: la legge del libro, detta legge Levi, limita gli sconti applicati ai libri a un massimo del 15 % sul prezzo di copertina o al 25 % se stabilito dall'editore stesso, a partire dal 1° settembre 2011. E' già qualche anno che è in lavorazione questa legge e ancora non se ne sa niente in giro. Casualmente ho letto nella pagina Facebook della Feltrinelli un post che ci annunciava questa novità 2 giorni prima dall'entrata in vigore della stessa. 

E noi lettori? Siamo pochi, un'elite si può dire, abbiamo una passione che difendiamo con le unghie e con i denti, andiamo contro l'ignoranza e l'indifferenza dei più, spendiamo i nostri risparmi e i nostri guadagni in libri anziché vestiti firmati o gioielli, e, come se non bastasse, ci vengono incontro... con le dita negli occhi!

Gli sconti effettuati da librerie e siti internet sono una manna dal cielo per noi lettori che possiamo acquistare pagine e pagine con la possibilità di risparmiare qualcosa su degli articoli che acquistiamo continuamente, anzi queste promozioni e questi tagli prezzi sono un "premio fedeltà" per noi.

Questa legge però colpisce un mondo, quello dell'editoria, già in piena crisi da tempo. Pochi lettori, poche entrate. Prezzi più alti e ancor meno lettori. Inoltre piccole e medie case editrici saranno ulteriormente penalizzate rispetto ai grandi marchi.

In questi link potrete leggere ciò di cui vi ho appena parlato, anzi sicuramente saranno più chiari e più comprensibili rispetto a ciò che ho scritto io:



Se qualcuno ha notizie in più, un altro punto di vista o una soluzione o vuole correggermi se ho detto qualche castroneria, lasci pure un commento e dica la sua. 

Comunichiamo, leggiamo e diffondiamo!




sabato 9 luglio 2011

Leggere in vacanza... Quali saranno le vostre letture estive?

E' arrivata l'estate e le letture si intesificano! In spiaggia, in vacanza, la sera in veranda prima di andare a letto... le location, il bel tempo e l'atmosfere estive concedono a noi lettori la possibilità di leggere di più.
Quanto è bello stare sdraiati in spiaggia con un libro fra le mani, il movimento del mare in sottofondo che ti accompagna nella lettura e il sole che ti riscalda la pelle!
Oppure di sera l'aria fresca e le stelle su in cielo creano un atmosfera così rilassante e piacevole da farti coinvolgere ancora di più nella storia.

E voi dove andrete in vacanza? 
E soprattutto cosa leggerete quest'estate?



Io sto completando "Il gioco dell'angelo" di Carlos Ruis Zafon e credo che passerò a qualche classico o a un romanzo rosa.

sabato 2 luglio 2011

Audiolibro: che scoperta!

Per chi è libro-dipendente come me, ogni posto sarebbe opportuno per mettersi a leggere e ogni momento sarebbe buono. Spesso accade che mentre siamo in giro, ci pare di star sprecando del tempo senza leggere, come ad esempio quando si guida o si passeggia a lungo, entrambi momenti in cui l'attenzione deve essere rivolta altrove e non si può tenere un libro tra le mani. Ma attenzione miei cari lettori perchè c'è una soluzione anche a questo: l'audiolibro!!!
Fu in un giorno qualsiasi, mentre ero in banca per sbrigare una faccenda, parlando col direttore di libri e di cultura, che mi consigliò di ascoltare gli audiolibri. Costui, trascorrendo gran parte del suo tempo in macchina, li ritiene davvero molto utili. Io naturalmente ero molto scettica perchè pensavo: se sono concentrata a guidare (e a sopravvivere sulla strada), come posso impegnarmi nell'ascolto di un libro, abituata fra l'altro a leggere con gli occhi e a toccare con mano la carta?
Il direttore mi prestò un cd, "una chicca" di Tommaso di Lampedusa, mi disse, un ascolto di appena un'ora piacevole da ascoltare.
Ebbene il cd lo finii in un paio di giorni (lo attaccavo ogni volta che guidavo) e devo dire che è stato davvero una rivelazione. L'ora di lettura era suddivisa in paragrafi e quando perdevo il filo portavo indietro e riascoltavo nuovamente. Era come se ci fosse davvero qualcuno con me in auto e mi leggesse una storia, un racconto, che io ascoltavo con interesse, sorpresa e curiosità.

         Cos'è quindi un audiolibro?

E' la registrazione di un libro, letto e recitato da attori o speaker. Una volta era solo lettura, ma ormai è arricchito da musiche e ricostruzioni sonore, coerenti al testo. Prima si registrava su musicassetta o cd, adesso ormai è soprattutto un file mp3.

mercoledì 8 giugno 2011

"Il fu Mattia Pascal" di Luigi Pirandello

Tutti almeno una volta avremmo voluto essere un’altra persona e vivere una nuova vita. A Mattia Pascal, bibliotecario oppresso dalla moglie e dalla suocera, è successo. A causa di alcuni sfortunati eventi, un cadavere trovato in paese viene riconosciuto dalla famiglia quale Mattia Pascal e viene dichiarato morto. Dopo un iniziale sgomento, Pascal si rende conto di essere libero: libero di non tornare a casa, libero di scappare da moglie e suocera, libero di fuggire dalla vita frustrante e deprimente che ha condotto finora. Così sfruttando i suoi risparmi, sceglie il nome di Adriano Meìs per la sua nuova identità e viaggia in giro e in largo per l’Italia fino a insediarsi a Roma, presso una camera in affitto. Qui si innamora ed è la scintilla che gli permette di capire che la sua nuova vita in realtà è un’illusione. Lui non esiste. Adriano Meìs non è una persona reale, non è iscritto all’anagrafe, non ha nessun documento che ne attesti l’esistenza, non può sposare la donna che ama, non può comprare una casa, non può lavorare. Quindi che fare? Perché, ricordiamolo, non esiste neanche Mattia Pascal, ufficialmente deceduto.

Copertina originale e ritratto di Luigi Pirandello all'epoca del romanzo

 Il tema dell’identità è un classico della filosofia dello scrittore siciliano. L’identità è una necessità sociale senza la quale non si può condurre una vera esistenza e, quando Mattia Pascal se ne rende conto, è troppo tardi. Anche se a volte è scomoda o celata da una maschera, l’identità è l’unica via per l’esistenza, è quel pezzo di carta su cui sta scritto “esisti”, “sei qualcuno”, “puoi vivere”. L’altra necessità dell’essere umano è quella di indossare una maschera. Nessuno mostra la sua vera persona, ma tutti indossano una protezione, un’altra faccia con la quale presentarsi ai propri simili che useranno il medesimo stratagemma. Il pensiero pirandelliano è ricco e pieno di sfaccettature e, nonostante sia passato ormai un secolo dalla sua formulazione, possiamo renderci conto che è estremamente moderno e attuale. “Il fu Mattia Pascal” è il libro simbolo di Pirandello ed è anche un romanzo atemporale. Non c’è nessuna precisazione temporale nel romanzo ma è deducibile che sia più o meno contemporaneo al momento della sua scrittura, ma i temi trattati sono validi in ogni dove e in ogni quando.

Il fu Mattia Pascal, Lugi Pirandello, 1° ed. originale 1904, pagg. 215

giovedì 26 maggio 2011

I Grandi della Narrativa - Le iniziative de La Repubblica


Amici del Pixel Letterario, voglio informarvi di una iniziativa letteraria veramente interessante, un'occasione da prendere al volo.

La Repubblica da giorno sabato 28 maggio porta in allegato col quotidiano o col giornale D i grandi classici della narrativa a solo 1 €!!!

L'aspetto interessante è proprio questo: contrariamente a quanto succede in ogni collezione o raccolta che dopo la prima uscita il prezzo aumenta tanto da non permettere la continuazione della raccolta, stavolta Repubblica ci permette di poter collezionare 15 grandi autori con un costo complessivo di 15 €!!!

L'altro aspetto interessante che ogni libro contiene l'introduzione di altrettanti grandi autori italiani contemporanei.



Ecco la lista dei libri in uscita ogni sabato dal 28 Maggio per 15 settimane:

Linea d'ombra di Joseph Conrad - con l'introduzione di Roberto Saviano
Sonata a Kreutzer di Lev Tolstoj - con l'introduzione di Corrado Augias 
Doppio sogno di Arthur Schnitzler - con l'introduzione di Antonio Tabucchi
Lo strano caso del dott. Jekyll e Mr Hide di Robert Louis Stevenson - con l'introduzione di Niccolò Ammaniti
Fuga senza fine Joseph Roth - con l'introduzione d Sandro Veronesi
Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald
L'indifferente di Marcel Proust
Fuga senza fine di Joseph Roth
Il giocatore di Fëdor Dostoevskij
Novelle per un anno di Luigi Pirandello
Il carteggio Aspern di Henry James
Mrs Dalloway di Virginia Woolf
Benito Cereno di Hermann Melville


<< Cliccando sul logo a inizio post verrete inoltrati alla pagina dell'iniziativa di Repubblica dove troverete tutte le informazioni>>

venerdì 20 maggio 2011

Se Mi Vuoi Bene... il 23 Maggio Regalami un Libro




Esattamente dopo un mese dalla  Giornata Mondiale del Libro , ecco ancora un'altra inizaitiva per favorire la lettura. Stavolta però siamo noi ad agire in primo piano. Infatti il 23 Maggio pensiamo alle persone a cui vogliamo bene e regaliamogli un libro.

Intanto potete dare un'occhiata al sito Festa del Libro : potete guardare i vari spot, gli eventi in programmazione in  tutta Italia e partecipare al concorso "L'Università senza libri è come ..." con in palio 10 buoni di 1000 € spendibili in libri.

martedì 17 maggio 2011

"L'ultimo giurato" di John Grisham

John Grisham è il più famoso scrittore di legal thriller, un vero e proprio maestro dei gialli giudiziari. Uno dei suoi romanzi migliori è stato “L’ultimo giurato”. Ambientato in un piccolo paese americano degli anni ’70, la storia narra di un efferato stupro e omicidio che vede vittima una giovane vedova e mamma la quale, prima di emettere l’ultimo respiro, riesce a sussurrare il nome del suo assassino. Il carnefice sarebbe un giovane appartenente a una famiglia malavitosa che viene condannato all’ergastolo. Dopo nove anni però l’assassino viene rimesso in libertà e da quel momento iniziano una serie di uccisioni che colpiscono i membri della giuria che lo aveva condannato. La paura e il terrore dilaga nella cittadina e tutta la vicenda ci viene narrata dagli occhi e dalla penna di un giovane giornalista che dirige il giornale locale.
Nonostante in alcuni momenti della lettura ci si può distrarre a causa di dettagli legali e descrizioni minuziose, “L’ultimo giurato” è anche un romanzo che ci mostra uno spaccato di storia americana, gli anni ’60 e ’70. Tramite il protagonista, il giornalista William Traynor, John Grisham ci parla della battaglia dei neri contro il razzismo, della corruzione nelle istituzioni, dell’omertà e della malavita e delle ingiustizie all’interno dei tribunali.
Questo romanzo è da leggere soprattutto per il finale: un epilogo davvero sorprendente che desta il lettore, lasciandolo letteralmente a bocca aperta.
 

sabato 7 maggio 2011

"L'ultima riga delle favole" di Massimo Gramellini

Tomàs è allergico all'amore. Ha paura di legarsi, è scontroso con tutti e appena si avvicina a qualcuno, che potrebbe volergli bene, addirittura starnutisce. Così un giorno, mentre riflette sulla sua vita sul ciglio di un molo, cade in mare e al suo risveglio si ritrova in uno strano posto. È alle Terme dell’Anima, una specie di centro benessere per curare il proprio io interiore e per imparare ad amare. Tomàs vorrebbe scappare da quel posto per lui assurdo ma i dottori delle terme non possono lasciarlo andare se non completa il suo percorso. Pian piano Tomàs si addolcisce, segue le varie tappe che man mano gli si presentano, scava nel suo passato, focalizza i suoi desideri e i suoi sforzi su Arianna, una giovane donna che aveva incontrato prima di arrivare alle terme e dalla quale era scappato, come sempre. Dopo le varie prove da superare all’interno delle Terme dell’Anima, riuscirà il nostro Tomàs a trovare l’amore dentro di sé?
Un romanzo “alternativo” e inusuale con un’ambientazione suggestiva e un po’ irreale ma molto utile se esistesse davvero, un posto dove poter imparare a superare le difficoltà e le paure che la vita ci mette di fronte. Il protagonista rappresenta ognuno di noi con le nostre paranoie e i nostri complessi, ma che alla fine riesce a compiere quel viaggio alla scoperta di se stesso, perché solo amando se stessi si riesce ad amare gli altri.




L'ultima riga delle favole, Massimo Gramellini, Longanesi, pagg. 270

sabato 23 aprile 2011

Giornata Mondiale del Libro - 23 Aprile

Tanti auguri ai nostri adorati libri!

Infatti giorno 23 aprile è la Giornata Mondiale del Libro. Nel 1995 l’UNESCO ha preso questa iniziativa per onorare la cultura e la letteratura e per consacrare il mezzo di comunicazione più antico e più romantico dei tempi.

Il giorno è stato scelto il giorno 23 aprile per vari motivi. Innanzitutto è la data in cui sono morti 3 grandi scrittori: William Shakespeare (1564-1616), Miguel Cervantes (1547-1616) e Garcilaso de la Vega (1539-1616). In secondo luogo la giornata del libro viene festeggiato ogni anno in particolar modo in Catalogna, in Spagna, in quanto già vari decenni fa un libraio valenziano aveva organizzato una manifestazione del genere, inoltre il 23 aprile è il giorno di San Giorgio, patrono della regione catalana. In onore del loro santo, come vuole la tradizione gli spagnoli che regalano un libro gli affiancano anche una rosa, proprio come fece San Giorgio con la sua amata, volto a simboleggiare l’unione tra l’amore e la cultura.

La Giornata esiste per tenere vive l’attenzione e la passione verso la lettura e per contrastare la paura che il libro possa andare in disuso. L’avanzare delle tecnologie e degli hobby telematici infatti riducono il tempo che si dedicherebbe alla lettura, così almeno una volta all’anno si aprono le biblioteche ai cittadini e si organizzano eventi in tutto il mondo.

Noi di Pixel Letterario festeggeremmo tutti i giorni la Giornata del Libro, anzi per noi è tutti i giorni festa. Siamo veramente convinte che i libri non potranno scomparire mai, perché sono un bene troppo prezioso che non è possibile mettere nel dimenticatoio. Certo c’è molta gente che non legge e non è interessata a più di due frasi messe insieme, ma fortunatamente ci sono anche molti libro-dipendenti come noi che si emozionano al tocco della carta e alla lettura di storie d’altri mondi.

Tanti auguri ai nostri migliori amici!!!

lunedì 18 aprile 2011

Il Rac-canto di Nicole

Nicole era bianca e sudafricana
molto di rado mostrava il viso
sguardo di ghiaccio labbra sottili
e luccicante il suo sorriso.

Di gusti semplici, amava i piaceri
che incontrava lungo la via
il nuoto il mare le onde i tuffi
il pesce gustato in compagnia.

E fu proprio durante una cena
che conobbe il bell’Australiano
poi quando lui se ne tornò a casa
lei per raggiungerlo ideò un piano.

Si tuffò in acqua con grande schiuma
mentre il suo cuore faceva un voto
pur di non perdere quell’amore
sarebbe andata in Australia a nuoto.

Non le credettero i suoi amici
menti geniali, sommi scienziati
che dell’amore la legge eterna
da troppo tempo si eran scordati.

Che i maschi siano pigri e distratti
lo riconobbero come normale
però Penelope mai insegue Ulisse
la femmina resta creatura stanziale.

«Chissà che cosa le frulla in testa»
Così sparlarono della ribelle
e per spiare la sua avventura
un chip le misero sotto la pelle.

Nicole nuotava lungo la costa
per nove mesi durò il suo viaggio
ma ogni volta che si perdeva
guardava le stelle e prendeva coraggio.

Quando l’Australia le fu davanti
lui se la vide arrivare addosso.
Pensò: «Che faccio, la bacio o scappo?»
Poi si sfiorarono e fu commosso.
L’amore è una meta che si raggiunge in due, a condizione di aver trovato la strada da soli.


Racconto tratto da "L'ultima riga delle favole" di Massimo Gramellini (vedi Recensione "L'ultima riga delle favole")

sabato 16 aprile 2011

"Strane creature" di Tracy Chevalier

Recensione di Miriana

Siamo nell’Inghilterra del 1811, in particolare a Lyme, sulla costa meridionale inglese. Mary Anning è una adolescente con una passione decisamente strana per l’epoca: i fossili. La sua passione, che la porta a trascorrere intere giornate in spiaggia, e il suo forte temperamento la inducono ad allontanarsi e ad isolarsi nei confronti di una società perbenista e convenzionale. Le cose cambiano quando in questa piccola città arrivano le sorelle Philpot da Londra: la più piccola Margaret, Louise (appassionata di botanica), e la maggiore Elizabeth. Tutte e tre non sposate, tutte e tre troppo fuori dal comune per poter essere accettate dalla mentalità provinciale di una piccola cittadina qual è Lyme. Ma la storia si incentra soprattutto sulla maggiore, Elizabeth, accomunata a Mary dalla passione per i fossili. Tra le due si instaura da subito una forte sintonia che col tempo, nonostante le incomprensioni, le iniziali invidie, si trasformerà in una grande amicizia.
Ultimo di una serie di successi, tra cui La ragazza con l’orecchino di perla (2000), Quando cadono gli angeli (2002), La donna e l’unicorno (2003) e L’Innocenza (2007), Strane Creature  è un libro in cui Tracy Chevalier ha saputo intrecciare realtà e finzione (così come anche nei libri precedenti), facendo muovere personaggi realmente esistiti e inserendo scoperte realmente avvenute in una storia in massima parte inventata: Mary Anning, infatti, è la ragazzina che a Lyme Bay portò alla luce il cranio del primo ittiosauro e che in tal modo contribuì alla continuazione delle ricerche di Charles Darwin sull’evoluzione.
Per chi è appassionato di narrativa, non può non leggere questa affascinante storia che parla di amicizia vera e di coraggio, di due donne che, grazie alla loro caparbietà e spinte dalla passione e dall’amore per i fossili, si mettono in gioco per lottare contro le ottuse convenzioni di un’epoca e per aprire la strada al progresso e alla conoscenza.



Strane creature, Tracy Chevalier, ed. Neri Pozza 2009, pagg 304

giovedì 7 aprile 2011

Mr Sheridan e il suo libro vuoto: risultati e riflessioni del sondaggio

“Cosa pensano gli uomini oltre al sesso”. È una domanda che le donne spesso si pongono, qualcuna è arrivata a una “logica” conclusione, ma leggere i loro cervelli comunque finora non c’è riuscita nessuno. Loro, gli uomini, giurano e spergiurano che le loro menti sono pieni di pensieri, ma un uomo in particolare straordinariamente li ha smentiti e, perché no, traditi. Sheridan Simove, un psicologo e strambo inventore britannico, ha pubblicato un libro che risponde appunto alla domanda What Every Man Thinks About Apart From Sex?  Ebbene il libro è totalmente, completamente, assurdamente VUOTO, più di 200 pagine bianche! Il signor Simove l’ha pensata davvero ingegnosa, al contrario di quanto si possa pensare, e assicura che ci sono voluti ben 39 anni di studi accurati. In brevissimo tempo il suo libro è diventato bestseller mondiale, superando colossi come “Il codice Da Vinci” e la serie di Harry Potter. Nei college britannici questo libro è diventato un must: i ragazzi lo usano per prendere appunti a lezione o per fare un regalo divertente agli amici.
Noi di Pixel Letterario vi abbiamo chiesto nel nostro primo sondaggio se aveste mai comprato un libro completamente bianco. Il 75% ha risposto “No, per nessun motivo”, mentre il 25% “Solo per dimostrami d’accordo”, magari qualcuno che si ritiene abbastanza d’accordo con la risposta della domanda del titolo. Nessuno ha risposto “Sì”, ritenendolo evidentemente uno spreco di soldi.
Mr Simove promette già un seguito What Women Think About Apart From Sex, cioè “Cosa pensano le donne oltre al sesso”, ma la pubblicazione avverrà solo dopo ulteriori studi. Una cosa è certa: questa è un’altra conferma che le idee “stupide” gonfiano ai portafogli di chi le ha.

sabato 2 aprile 2011

“P.S. I love you” di Cecelia Ahern

Per essere il primo romanzo scritto da una giovanissima ragazza, “P.S. I love you” è stato un grandissimo successo, da subito best seller mondiale tradotto in 50 paesi. Il romanzo della Ahern narra della storia d’amore di Holly e Gerry, una coppia sposata e felice che sarà divisa dalla morte di Gerry. Il titolo e la premessa potrebbero suggerire un romanzo struggente e mieloso, ma in realtà è un libro che si legge tutto d’un fiato con la curiosità di sapere cosa l’autrice si sia inventata di capitolo in capitolo. Infatti il nostro povero Gerry, scomparso a causa di un tumore al cervello, continuerà ad essere presente nella vita della moglie con delle lettere che vengono recapitate a Holly ogni mese, contenenti piccoli suggerimenti per continuare a vivere in serenità e per superare il dolore del lutto. Iniziando la lettura di “P.S. I love you” , comincerete ad aspettare anche voi le lettere di Gerry, stando vicine e immedesimandovi nella dolcissima Holly. Un romanzo romantico ed emozionante, ma anche positivo e pieno di speranza nel futuro e nell’amore, quello eterno che sopravvive ad ogni cosa.
“P.S. I love you” , Cecelia Ahern, Sonzogno Editore 2004, pagg. 411
 

sabato 26 marzo 2011

"Sonno profondo" di Banana Yoshimoto

*In onore della tregedia che ha colpito il Giappone vogliamo dedicare il primo libro a un’autrice giapponese, Banana Yoshimoto.*

“Sonno profondo” è uno dei primi libri dell’autrice nipponica, il terzo pubblicato in Italia nel 1994. La Yoshimoto è figlia di un famoso filosofo giapponese e forse ha preso dal padre la capacità di esprimere le emozioni e le sensazioni umane. In questo libro sono narrate le vicende di tre giovani donne che, in modo diverso, sono tutte assuefatte da una profonda solitudine. La prima donna sta con un uomo sposato, ma trascorre la maggior parte del suo tempo a dormire, sola, nel suo appartamento. La seconda e la terza devono affrontare il vuoto provocato da un lutto, riempito solo da malinconie e riflessioni sulla morte. Le protagoniste, segnate da esperienze dolorose, sembrano trovarsi in una dimensione irreale, dove il tempo si è interrotto, e sembrano risvegliarsi paradossalmente solo la notte, quando possono contare sul buio che le circonda. L’autrice riesce a esprimere molto bene il vuoto e la solitudine che possono accompagnare l’essere umano in quel percorso duro e doloroso che purtroppo a volte è la vita.
Sonno profondo, Banana Yoshimoto, Ed. Feltrinelli 1994, pagg. 114

mercoledì 23 marzo 2011

"No man is an island": in pochi versi l'essenza del Tutto

Post scritto da Roberta B.

I celebri anacronistici versi di John Donne hanno forse abbandonato i cuori e i pensieri degli uomini di quest'oggi?

Società postmoderna e mondo liquido sono i segni più tangibili di una realtà globale in cui, come scrive Bauman, "il tempo non è più un fiume ma un insieme di pozzanghere e piscine", dove il tempo per antonomasia è l'Oggi ed il buio domani non è. Una società, quella postmoderna, in cui si è volatilizzata l'importanza dell' "addomesticare" ossia del "creare legami" che, come sottolinea Saint Exupéry, "è una cosa da molto dimenticata". Il "creare legami" presuppone infatti una dimensione attuale, presente, l'Oggi, ma necessariamente anche quella del domani, del tempo visto come fiume dove, soltanto qui, le radici dei termini "custodire" e "mantenere" trovano spazio per attecchire. Ma la società in cui viviamo per necessità o scelta o forse per entrambi, considerando il sottile confine spesso sussistente tra le due situazioni, disdegna il domani inneggiando all'attimo, all'ora, creando così un circolo vizioso di "prendo e butto via" cioè di "creo e non custodisco". Una logica consumistica che smaschera un altro volto oscuro di questa realtà. Ma fermiamoci un attimo, scoviamo il positivo: l'attimo, il presente l'ora, non rimandano forse al tanto famoso Carpe Diem oraziano? "vivi il presente, mentre noi parliamo il tempo, invidioso, sarà già fuggito" e, quindi, l'esortazione del poeta a cogliere l'attimo che fugge, tuttavia, è stata spesso fraintesa come inno di una vita edonistica. Il Cogli l'attimo presuppone tutt'altro: consapevolezza, ricerca e scelta. Consapevolezza dell'oggi nel flusso del tempo e, dunque, del domani, ricerca e scelta del vero attimo da cogliere dato che "ogni scelta implica una rinuncia". Sarebbe errato e superficiale paragonarlo quindi a ciò che oggi l'uomo vive quotidianamente. 
Mi chiedo quindi dove siano finiti i versi di John Donne "No man is an island, entire of itself" ... nessun uomo è un isola, completo in se stesso, ma "un pezzo del continente, una parte del tutto". Siamo "a piece" nonostante ci ostiniamo ad apparire con superbia come "an island", ora dobbiamo solo voler essere quello che già siamo: "a part of main", una parte del tutto che viva nell'Oggi  ma anche per il Domani, "in today for today" ma anche "in today for tomorrow". 

Considerazioni ispirate da Z.Bauman "La società dell'incertezza".

giovedì 17 marzo 2011

150 anni di cultura italiana

Post scritto da Miriana
“Noi italiani siamo come dei nani sulle spalle di un gigante, tutti. E il gigante è la cultura, una cultura antica che ci ha regalato una straordinaria, invisibile capacità di cogliere la complessità delle cose. Articolare i ragionamenti, tessere arte e scienza assieme, e questo è un capitale enorme. E per questa italianità c'è sempre posto a tavola per tutto il resto del mondo”.
Renzo Piano

In occasione del 150° anno dell’Unità d’Italia ho voluto esprimere anche io la mia opinione a tal proposito e per questo ho scelto una frase che mi è sembrata rappresentativa tanto dello spirito del blog quanto del mio personale parere.
Come ben sappiamo la storia della nostra Nazione è costernata di eventi, di fatti, di tragedie e di lente riprese… Anche il raggiungimento dell’Unità non è stato così semplice! Tanto voluta da una parte, tra cui Camillo Benso conte di Cavour, i Savoia, Garibaldi (anche se alcuni per scopi puramente economici e strategici) e tanto rifiutata dall’altra, in generale il Regno Borbonico. L’unificazione è stato il risultato di avvenimenti quanto mai dolorosi, che provocarono milioni di vittime, per non parlare della delusione che creò all’indomani di quel tanto atteso 17 marzo 1861. E anche questi 150 anni hanno portato dolori e gioie!
Se una parte di storia ha mostrato e continua a mostrare ancora oggi aspetti dell’Italia il più delle volte negativi, e non sempre condividibili, d'altronde non possiamo dimenticare l’altra parte di storia che mostra invece il lato positivo della nostra Nazione, quella parte che mette in risalto ciò per cui l’Italia è famosa ed è amata in tutto il mondo: la sua cultura!
Dante, Boccaccio, Tasso, Manzoni, Verga, Deledda, D’Annunzio, Pirandello, Ungaretti, Montale, Pavese e Pasolini, Tomasi di Lampedusa… per la letteratura. Archimede, Machiavelli, Campanella, Croce, Vico… per la filosofia. Per non parlare di tutti gli altri campi del sapere (pittura, scultura, architettura..) e di tutti gli altri nomi che potremmo elencare (e che per ovvi motivi non riporterò) che hanno fatto la storia della cultura d’Italia. E noi, in quanto italiani, affondiamo le nostre radici in questa cultura e ci portiamo dietro un bagaglio a dir poco invidiabile.
“Dietro una lingua ci sta una letteratura, e dietro una letteratura c'è un gusto, una civiltà” (Luigi Russo, Prefazione a "La Dolce Stagione") e, aggiungerei, la nostra civiltà, quella ITALIANA.
Con ciò non voglio essere una fanatica nazionalista ma, in questo giorno di festa, voglio semplicemente esprimere il mio orgoglio e vanto nei confronti di una Nazione che, di fronte alle difficoltà, ha avuto sempre la forza e il coraggio di risollevarsi e la speranza che, forte di un passato ragguardevole e importante, abbia ancora la fiducia in un domani migliore!

W L’ITALIA E AUGURI A TUTTI GLI ITALIANI

martedì 15 marzo 2011

Quando anche tu diventi protagonista della storia...

"Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare a telefono tutte le volte che ti gira. Non succede spesso, però."
tratto da "Il giovane Holden"
di J. D. Salinger

Io non ho ancora letto "Il giovane Holden", ma qualche giorno fa mi sono imbattuta in questa citazione tratta appunto dal romanzo di J. D. Salinger e ho pensato subito che questo è proprio ciò che provo ogni volta che finisco di leggere un libro. La sensazione di essere anch'io all'interno del romanzo, di essere uno dei personaggi e di conoscere realmente lo scrittore, non mi abbandona per un po'. Mi accade in particolar modo con Ken Follett, il maestro del thriller e dei romanzi storici, secondo il mio umile parere. I romanzi di Mr Follett hanno la capacità di affascinarmi e rendermi parte della storia. Di certo la lunghezza di alcuni suoi libri aiuta in tal senso. Quando ho letto "I pilastri della terra" prima e "Mondo senza fine" poi (rispettivamente 1030 pagine e 1366 pagine), per un po' ho creduto di vivere una vita parallela nel Medio Evo e di essere parte integrante della storia. La stessa cosa mi è accaduta con il più recente "La caduta dei giganti", ambientato durante la Prima Guerra Mondiale: per un po' avrò i nomi dei protagonisti che mi ronzeranno in mente. Ken Follett, si sarà capito, è il mio scrittore preferito. Ogni volta che leggo qualcosa di suo non posso far altro che stupirmi della sua capacità di scrittura, della genialità con la quale riesce a intrecciare finzione e realtà, tanto da far diventare i suoi romanzi anche potenziali libri di testo scolastici. Nonostante la lunghezza dei libri, per alcuni spaventosa, io lo consiglio sempre. So di essere di parte, ma almeno per una volta provateci... ne vale la pena!

lunedì 14 marzo 2011

Benvenuti al... Pixel Letterario!

Amici lettori e amici utenti, benvenuti nel mio blog, dedicato a tutti voi amanti dei libri e di tutto ciò che ha a che fare con la lettura, la cultura e la letteratura. In questo piccolo angolo di web, che ho voluto chiamare a tal proposito e non a caso "Pixel letterario", parlerò e riparlerò di quei mucchi di pagine e inchiostro che sono i libri. L'odore della carta ruvida al tatto, il suono frusciante delle pagine che girano, i caratteri in rilievo sulle copertine colorate: è poesia! e paradossalmente ne scriverò su un freddo aggeggio elettronico. Spero nella collaborazione di tutti coloro che mi leggeranno e soprattutto spero di non dire stupidaggine, in tal caso correggetemi.

Grazie in anticipo e... Buona navigazione ne "Il Pixel Letterario"!!!