lunedì 18 aprile 2011

Il Rac-canto di Nicole

Nicole era bianca e sudafricana
molto di rado mostrava il viso
sguardo di ghiaccio labbra sottili
e luccicante il suo sorriso.

Di gusti semplici, amava i piaceri
che incontrava lungo la via
il nuoto il mare le onde i tuffi
il pesce gustato in compagnia.

E fu proprio durante una cena
che conobbe il bell’Australiano
poi quando lui se ne tornò a casa
lei per raggiungerlo ideò un piano.

Si tuffò in acqua con grande schiuma
mentre il suo cuore faceva un voto
pur di non perdere quell’amore
sarebbe andata in Australia a nuoto.

Non le credettero i suoi amici
menti geniali, sommi scienziati
che dell’amore la legge eterna
da troppo tempo si eran scordati.

Che i maschi siano pigri e distratti
lo riconobbero come normale
però Penelope mai insegue Ulisse
la femmina resta creatura stanziale.

«Chissà che cosa le frulla in testa»
Così sparlarono della ribelle
e per spiare la sua avventura
un chip le misero sotto la pelle.

Nicole nuotava lungo la costa
per nove mesi durò il suo viaggio
ma ogni volta che si perdeva
guardava le stelle e prendeva coraggio.

Quando l’Australia le fu davanti
lui se la vide arrivare addosso.
Pensò: «Che faccio, la bacio o scappo?»
Poi si sfiorarono e fu commosso.
L’amore è una meta che si raggiunge in due, a condizione di aver trovato la strada da soli.


Racconto tratto da "L'ultima riga delle favole" di Massimo Gramellini (vedi Recensione "L'ultima riga delle favole")

1 commento:

lunedì 18 aprile 2011

Il Rac-canto di Nicole

Nicole era bianca e sudafricana
molto di rado mostrava il viso
sguardo di ghiaccio labbra sottili
e luccicante il suo sorriso.

Di gusti semplici, amava i piaceri
che incontrava lungo la via
il nuoto il mare le onde i tuffi
il pesce gustato in compagnia.

E fu proprio durante una cena
che conobbe il bell’Australiano
poi quando lui se ne tornò a casa
lei per raggiungerlo ideò un piano.

Si tuffò in acqua con grande schiuma
mentre il suo cuore faceva un voto
pur di non perdere quell’amore
sarebbe andata in Australia a nuoto.

Non le credettero i suoi amici
menti geniali, sommi scienziati
che dell’amore la legge eterna
da troppo tempo si eran scordati.

Che i maschi siano pigri e distratti
lo riconobbero come normale
però Penelope mai insegue Ulisse
la femmina resta creatura stanziale.

«Chissà che cosa le frulla in testa»
Così sparlarono della ribelle
e per spiare la sua avventura
un chip le misero sotto la pelle.

Nicole nuotava lungo la costa
per nove mesi durò il suo viaggio
ma ogni volta che si perdeva
guardava le stelle e prendeva coraggio.

Quando l’Australia le fu davanti
lui se la vide arrivare addosso.
Pensò: «Che faccio, la bacio o scappo?»
Poi si sfiorarono e fu commosso.
L’amore è una meta che si raggiunge in due, a condizione di aver trovato la strada da soli.


Racconto tratto da "L'ultima riga delle favole" di Massimo Gramellini (vedi Recensione "L'ultima riga delle favole")

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